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Articoli Scientifici

Restauro Protesico e Rilevamento impronta con il Laser a diodo

Nei restauri protesici fissi, la radiazione luminosa del laser a diodo 810nm durante l’applicazione del condizionamento sulculare, determina un allargamento chirurgico del solco in condizioni di atraumaticità, perfetta emostasi, assenza di anestetico per il paziente, ed evita al protesista l’inserimento di 1 o più fili di retrazione. L’applicazione viene eseguita dopo aver valutato lo stato di salute del parodonto del paziente. Il clinico Inserisce la fibra ottica attivata da 300 micron nel solco crevicolare per 1mm di profondità, con una potenza del laser impostata molto bassa, e con movimenti delicati, con 4 o 5 passaggi in successione, lo modellerà senza oltrepassare il margine dell’attacco epiteliale. La tecnologia Laser a diodo si inserisce in modo ottimale con le metodiche digitali, come lo scanner intraorale, facilitando il lavoro del clinico che ottiene un risultato perfetto in ambito protesico.

La fibra, durante l’esecuzione del protocollo, deve essere mantenuta pulita e parallela rispetto all’elemento preparato. Dopo aver vaporizzato una quantità adeguata di epitelio e terminato il protocollo con un lavaggio detergente idoneo, il protesista utilizzerà il materiale d’impronta, o lo scanner intraorale.

Gli autori di questo testo scientifico verificano l’utilizzo del laser a diodo nella chirurgia durante i restauri protesici. In particolare vengono evidenziati i vantaggi dell’utilizzo del laser a diodo per la preparazione dell’impronta durante il condizionamento sulculare rispetto agli strumenti tradizionali. Questo studio del Prof. Gherlone, evidenzia l’efficacia dell’utilizzo del laser a diodo durante il condizionamento sulculare. Per i restauri protesici, il clinico ha la necessità per il rilievo dell’impronta di utilizzare degli strumenti che rispettino la biologia tissutale senza modificare le caratteristiche anatomiche del sito trattato. Il laser a diodo 810nm utilizzato a potenze basse come quella impostata da Swiss & Wegman, consente al clinico di allargare il solco crevicolare in tempi rapidi, senza l’utilizzo del filo retrattore, e con un campo operatorio ben visibile grazie all’azione coagulante della luce del laser. L’applicazione chirurgica con il laser consente al clinico di rilevare un’impronta immediata con adeguato materiale o con lo scanner intraorale, su un tessuto biologico integro e senza necrosi tissutale.

Bibliografia: Enrico Gherlone et al. THE DIODE LASER IN FIXED PROSTHETIC RESTORATIONS: AIMS AND POTENTIAL, Jan 2015

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Dr. Maurizio Cuomo

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